Arcipelago Urbano: nomen omen, il nome è un presagio
Fondazione Enaip
Lombardia – Centro Servizi Formativi di Busto Arsizio ha elaborato questa
proposta con l’obiettivo di sperimentare percorsi didattici ed educativi volti
alla diffusione dei principi della salvaguardia e per la promozione della
biodiversità. Il progetto vuole accrescere la consapevolezza dell’importanza
che la qualità ambientale riveste per la vita di ogni cittadino e,nel contempo,
rendere partecipi gli allievi ad azioni di miglioramento e sviluppo della
stessa.
Nel titolo la sintesi di un’idea progettuale.
L’arcipelago è il luogo della frammentazione e, contemporaneamente, un luogo
che unisce e raccoglie in un’identità definita storie a volte intrecciate, a
volte distanti e ricche di specificità, oscillanti tra il rapporto e il legame
da costruire ed il desiderio di costruire isole felici. E’ la metafora di un territorio frammentato dove,
nel mare dell’urbanizzato, sono racchiuse isole verdi, con la loro vera o
presunta ricchezza di biodiversità. La rete di queste aree aperte e libere,
dove il suolo è utilizzato per agricoltura e natura, rappresenta una
opportunità di riconoscimento di sé e del paesaggio. Il paesaggio è al centro
della trasformazione umana del territorio, il paesaggio come elaborato di
civiltà e necessità biologica della natura. Non sono più sufficienti interventi
di tutela è necessaria una consapevole capacità creativa di considerazione
degli spazi, dei valori naturali e delle necessità umane. Individuare
l’equilibrio ecco la vera sapienza oggi necessaria.
Rappresenta idealmente la condizione
dell’adolescente oscillante tra l’io e il noi, tra la condizione di isolamento
ed il desiderio di appartenenza. Ma è anche la metafora della condizione del
docente e del suo sapere disciplinare necessariamente unico ma incompleto,
parziale, incapace di rappresentare la complessità del mondo, se non coinvolto
e integrato nella relazione interdisciplinare e in una visione più ampia.
Ma è anche il sogno che vorremmo veder
realizzato.
Differenze, unicità riunite da legami di
reciproca interdipendenza. E’ l’immagine della cittadinanza che costruisce
nelle relazioni la cura di una comunità, fatta di luoghi e di persone. Un luogo
abitato responsabilmente dove il cambiamento è agito e non solo supinamente
subito. Ed è un luogo bello e ricco di biodiversità, animale vegetale e umana,
partendo dall’idea, che è nella presenza e nell’incontro delle differenze che
si può rintracciare la fecondità. La mancanza di conoscenza è il vero ed
essenziale problema che incentiva degrado e abbandono.
Oggetto dell’intervento sarà la promozione
della biodiversità vegetale ed animale. Una delle possibili “piste” di lavoro
che verrà offerta agli allievi sarà
orientata alla diffusione in aree verdi pubbliche e private di varietà vegetali
autoctone ed atte a fornire rifugio ed alimento alla fauna.